Abbiamo già parlato brevemente della tensione nel nostro articolo sull’epicondilite. Per un atleta sano ed allenato il discordo non è così diverso.
L’idea di tirare le corde alla massima tensione per mettere la palla in campo è un approccio errato a questo problema. Invece, è consigliabile optare per una tensione più bassa e gradualmente abituarsi ad essa, anche a costo di perdere qualche amichevole.
Le corde tese in modo eccessivo, infatti, perdono la loro capacità di assorbire le vibrazioni, che vengono trasmesse integralmente ai polsi e ai gomiti. Questo fenomeno può aumentare notevolmente il rischio di lesioni, come l’epicondilite, poiché le articolazioni sono esposte a stress e sollecitazioni eccessive. Pertanto, è fondamentale per gli atleti prestare attenzione alla tensione delle corde e scegliere un equilibrio che protegga la loro salute e prestazione nel lungo termine.
Quale tensione per le corde monofilamento o poliestere?
In linea di massima, il poliestere non adrebbe mai teso oltre i 23kg. Le corde monofilamento vengono solitamente scelte per la loro capacità di rimanere immobili sul piatto corde, e generare una grande quantità di spin e controllo. Bene, chiunque non si guadagni da vivere con il tennis può ottenere un buon livello di rotazione e controllo anche con una tensione delle corde di soli 19 chilogrammi.
Se 19 chilogrammi sembrassero insufficienti, come accennato in precedenza, è possibile spingersi fino a 23, ma è fondamentale farlo con cautela. Il poliestere è noto per essere molto aggressivo sulle articolazioni e può causare infiammazioni anche dopo solo alcune ore di gioco, specialmente se le braccia non sono abituate a tali sollecitazioni. Quindi, guadagnare qualche punto in più grazie a un maggiore controllo non vale sicuramente la pena se si rischia di dover trascorrere sei mesi fermi a causa di dolori ai gomiti. È importante bilanciare la tensione delle corde per ottenere prestazioni ottimali senza compromettere la salute delle articolazioni nel lungo termine.
Quale tensione per le corde sintetiche o syngut?
Di solito, il syngut funziona in modo ottimale quando è intorno ai 21-24 chilogrammi di tensione. Le sue caratteristiche bilanciate lo rendono particolarmente adatto ai giocatori di tennis old school, quelli che non hanno problemi ad impostare i punti dalla linea di fondo ma non esitano a salire a rete quando necessario. Tuttavia, c’è un piccolo inconveniente da considerare: il syngut tende a irrigidirsi e a perdere efficacia dopo circa 5-6 ore di gioco. Quindi, se giochi poco o hai accesso a una macchina per incordare le racchette, fai un pensierino a questa corda ormai bistrattata senza motivo.
La procedura per trovare la tensione ideale è sempre la stessa: inizia con la tensione più bassa possibile e gradualmente aumentala finché non trovi il range che ti offre le prestazioni desiderate.
Il syngut è una corda che risulta delicata sui tendini quando è in buone condizioni, ma, lo ripetiamo perchè è importante, la sua efficacia diminuisce rapidamente. Se inizi a notare una perdita di controllo o comfort dopo alcune ore di gioco, è probabile che sia giunto il momento di sostituire le corde con un nuovo set. Questo assicurerà che tu possa continuare a godere delle prestazioni ottimali durante le tue partite e prenderà cura dei tuoi tendini nel lungo periodo.
Quale tensione per le corde multifilamento?
Il discorso per i multifilamenti è un pochino più ampio. Il loro intervallo di tensione raccomandato è generalmente poco sopra la media, preferibilmente situato tra i 23 e i 24 chilogrammi. I multifilamenti rappresentano una delle corde più morbide disponibili, seconda solo al budello naturale. Le loro caratteristiche distintive includono una notevole capacità di generare una potenza esplosiva nei colpi, anche a discapito del controllo. Inoltre, i multifilamenti tendono a spostarsi di più sul piatto corde, producendo meno spin rispetto a quanto ci si aspetti rispetto ad altre tipologie di corde.
Per i motivi sopra menzionati, determinare la tensione ideale per le corde multifilamento richiede un processo più laborioso. I giocatori che provengono dall’uso di corde in poliestere, abituati a colpi potenti e dallo swing ampio, potrebbero inizialmente incontrare delle difficoltà nel regolare il loro gioco. In questo caso, aumentare eccessivamente la tensione delle corde non è la soluzione migliore. È importante concedere al proprio braccio il tempo necessario per adattarsi e, dopo alcune ore di gioco, sarà più facile trovare il giusto compromesso per mantenere la palla in campo.
Una volta acclimatati all’effetto fionda offerto dalle corde multifilamento, il gioco ne trarrà sicuramente beneficio, soprattutto in situazioni difensive. Sarà meno impegnativo rimandare la palla dall’altra parte del campo, e una volta raggiunta una buona precisione, sarà possibile mettere l’avversario in difficoltà da qualsiasi parte del terreno di gioco. L’adattamento a queste corde può portare ad un miglioramento significativo delle performance tennistiche,anche dal punto di vista tecnino.